Disordini di alimentazione e deglutizione
I disturbi della deglutizione (disfagia) e dell’alimentazione possono presentarsi in concomitanza e sono dei disordini che includono difficoltà che possono coinvolgere qualsiasi fase del processo deglutitorio – dall’introduzione dei cibi e dei liquidi nell’abitacolo orale al transito esofageo.
Un disturbo nella deglutizione e nell’alimentazione può portare allo sviluppo di comportamenti atipici nel mangiare e nel bere, ad es. non accettare cibi e liquidi appropriati per l’età, non saper utilizzare appropriati utensili per l’alimentazione (ad es. bicchiere, cucchiaio, etc) o non raggiungere l’autonomia nell’alimentazione.
I disordini dell’alimentazione e della deglutizione (disfagia) non necessariamente si presentano insieme. I disordini di alimentazione comprendono infatti una serie di fasi che ruotano intorno al momento del pasto e potrebbero essere o non essere accompagnati da difficoltà a livello deglutitorio.
Il bambino con disordine di alimentazione durante il pasto può presentare:
- Rifiuto per il cibo; si presentano spesso come dei bambini che mangiano controvoglia e spizzicano, rifiutando nello specifico alcuni alimenti presentando selettività per specifici sapori, odori, colori, temperature e consistenze.
- Fobia verso nuovi cibi
- Piangere e fare capricci durante il momento del pasto
I disordini di alimentazione possono causare una non adeguata maturazione delle strutture del distretto oro-facciale che vengono allenate proprio attraverso il progressivo evolversi della masticazione di alimenti e della deglutizione. I bambini con disordini di alimentazione possono andare incontro a deficit delle competenze oromotorie ovvero suzione debole o presenza di tosse e conato durante i pasti.
Come intervenire
La presa in carico dei bambini che presentano disordini di alimentazione avverrà attraverso un lavoro in equipe multidisciplinare che permette di indagare e gestire i correlati ambientali e comportamentali legati alla patologia. La logopedista in primis raccoglierà dei dati fondamentali per l’inquadramento del caso, tramite la raccolta anamnestica alimentare e comunicativa linguistica del bambino che avverrà attraverso un colloquio genitoriale. In seguito la valutazione si articolerà con un ‘osservazione al pasto e alcuni esami oggettivi delle difficoltà che può presentare il bambino.
Il trattamento logopedico sarà mirato allo sviluppo di abilità nel bambino non presenti quali abilità motorie orali, alla rieducazione sensoriale e all’utilizzo di ausili appropriati. Sarà fondamentale inoltre guidare i genitori e fornire delle strategie efficaci per affrontare il faticoso momento del pasto con successo. Il bambino imparerà così ad accettare un determinato tipo di cibo, a migliorare e potenziare le sue abilità di alimentarsi e ad imparare a masticare attraverso il training masticatorio fondamentale per sviluppare la muscolatura necessaria alla gestione di cibi, salivazione e allo sviluppo del linguaggio. A seconda dell’età e alla gravità del disturbo, le sedute avverranno in maniera pratica o attraverso un counseling genitoriale.